Il respiro del sangue by Luca D'Andrea

Il respiro del sangue by Luca D'Andrea

autore:Luca D'Andrea [D'Andrea, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2019-05-27T16:00:00+00:00


Quarantatre

1.

Matteo Zanon era un burocrate, ma amava dipingersi come un buon padre di famiglia.

I suoi figli (non quelli biologici, grazie a Dio) avevano combinato un bel po’ di malefatte e andavano puniti, certo, ma lui credeva nella riabilitazione. E la riabilitazione non era solo sbarre alle finestre e ranci di pessima qualità. Significava, ogni tanto, saper chiudere un occhio. Come un buon padre.

Per questo aveva acconsentito alla richiesta di Tante Frida, fingendo di non accorgersi del sotterfugio dell’incontro coniugale. Spacciare una prostituta come «fidanzata» era un vecchio trucco che Zanon conosceva da sempre.

Ma poiché Tante Frida aveva insistito che la giovane donna in tacchi e minigonna che gli camminava dietro non doveva essere perquisita, Zanon si era allarmato. Tante Frida allora gli aveva giurato non solo che non sarebbe stato sparso sangue, ma anche che nessuno l’avrebbe mai saputo, tanto meno Kaufmann.

Su quest’ultima parte il direttore Zanon aveva qualche dubbio. Kaufmann era un viscido figlio di puttana con occhi e orecchie dappertutto, ma siccome Zanon era un buon padre di famiglia e aveva un paio di debiti da saldare nei confronti di Tante Frida, aveva deciso di chiudere un occhio. Visita coniugale approvata.

Però si sentiva a disagio.

Fra tutti i suoi figli, il detenuto 66-55-321 era quello che, doveva ammetterlo, meno amava. Diciamola tutta. A Zanon, 66-55-321 faceva paura. E quella ragazza era un grissino. Se 66-55-321 le avesse messo le mani addosso…

Zanon accompagnò la ragazza dall’ufficio alle scale. Dal secondo piano al corridoio. Il blocco celle. Una svolta a destra, una svolta a sinistra. Passarono di fronte ai laboratori educativi e alle classi per il recupero scolastico.

Altre scale.

Arrivarono.

La ragazza sussultò non appena Zanon le rivolse la parola. – Aspetti qui. La telecamera interna non funziona. Come vede, accanto alla porta c’è un pulsante. Lo prema se le cose dovessero non andare come desiderato. Ha capito?

La ragazza annuí.

– Ripeta, prego.

– C’è un pulsante per le emergenze. La telecamera è kaputt. Ho capito.

Il direttore fece per andarsene. Si fermò. Ingoiò un Maalox.

Tornò sui suoi passi.

– È davvero necessario, signorina?



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